Amalfi è nu suonnu sunnato scetato (Amalfi è un sogno sognato da svegli)

olio e oro su tela, tela, 2004

Quest'opera ha una storia particolare, infatti è stata creata in un particolare contesto storico, Il Teatro San. Carluccio di Napoli, che,  nel 2003 - 2004- 2005 mise in scena un assemblaggio tra le arti riguardante la pittura, la musica, la poesia. Il titolo di questi spettacoli era: "Il canto vero della poesia". I poeti le cui poesie furono musicate e  rese scenograficamente furono, Quasimodo, Montale, Liuccio. Tra le tante pitture che feci in quegli anni c'è questa, tratta da una poesia di Giuseppe Liuccio: "Amalfi è nu suonno sunnato scetato". Giuseppe Liuccio era presidente dell'azienda di Soggiorno e Turismo di Amalfi, ma anche eccellente poeta. Tra le poesie da musicare e rendere pittoricamente c'era "Amalfi" di Liuccio. Franco Nico e Pina Cipriani erano gli esecutori di musica e canto, io ero l'addetta alle scene. Mi chiesero di realizzare un'immagine da stampare su di un disco che pubblicizzava  Amalfi, Franco Nico mi spedì la musica che aveva creato alle parole. Mi immersi completamente tra le note e quasi ad occhi chiusi lavorai nella materia per creare l'opera, quando rinvenni dal torpore mi accorsi che avevo scavato tra la materia in modo che l'immagine era piuttosto traballante, misi da parte la tela e lavorai su di un'altra tela in modo attento, alla fine il Duomo e le sue arcate, tra il bizantino e il barocco, erano perfette, ma non rispondevano al sogno ad occhi aperti di cui parlava la poesia musicata. Ciò che fu stampato sulle copertine del disco commissionato dall'Azienda di Soggiorno e Turismo di Amalfi fu il Duomo traballante, immerso tra cielo, mare ed oro in un'atmosfera di sogno ad occhi aperti.

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